Le banquier du diable
di Jean-francois Bouchard
La biografia di Hjalmar Schacht presidente della banca centrale tedesca e ministro del governo nazista.
Fu l'uomo che salvò la Germania dalla crisi economica e dall'iper-inflazione del primo dopoguerra e la trasformò nella potenza economica che consentì ad Hitler di disporre della tremenda potenza militare con cui poi devastò l'Europa.
Un punto di vista speciale da cui veder raccontata la storia.
Ciò che accadde in Germania negli anni 30 del '900 fu dovuto ad un insieme articolato di cause di cui molti paesi e molti soggetti, in seguito vittime, furono però co-responsabili.
Hjalmar Schacht favorì, ed anzi partecipò attivamente all'ascesa del nazismo, per poi allontanarsene quando ormai era già troppo tardi.
Anche le potenze e i politici europei e soprattutto le opinioni pubbliche europee ebbero responsabilità gravi.
C'è un passaggio del libro in particolare che mia ha colpito.
Cerco di riassumerlo.
A fine settembre 1938 la conferenza di Monaco stabilì una pace debole e provvisoria.
Schacht in quel momento si era già allontanato dal nazismo, aveva inteso che Hitler non si sarebbe fermato lì nei suoi intenti bellicosi ed auspicava che le potenze europee non accettassero una pace posticcia, utile solo al dittatore tedesco.
Quel momento fu critico. Il nazismo era ancora arrestabile.
Schacht complottò contro il dittatore. Se l'accordo di pace con Francia e Gran Bretagna non vi fosse stato la Germania avrebbe dovuto entrare in guerra ed Hitler, ancora poco padrone del potere, avrebbe potuto essere destituito.
Anche i politici europei avevano compreso bene lo stato delle cose, ma non ebbero il coraggio di fare le mosse necessarie. Preferirono tornare a casa sventolando una pace di carta invece di affrontare subito il male, con coraggio e forza.
Il primo ministro francese Edouard Daladier era assolutamente consapevole di aver compiuto una scelta scellerata.
Addirittura al suo rientro in patria, quando ancora in volo dal suo aereo vide la calca attorno alla pista d'atterraggio, temette di poter essere linciato dalla folla. Era pienamente consapevole delle conseguenze future che il patto scellerato avrebbe comportato.
Invece con sua grande sorpresa la folla lo accolse come un salvatore.
Nessuno in realtà voleva opporsi con decisione all'ascesa del Terzo Reich.
In quel momento evitare lo scontro era la scelta più comoda. La storia spiegò pi che non fu anche la più opportuna.
E così l'incapacità nel voler affrontare un male, ancora piccolo in quel momento, condusse l'Europa a passare attraverso la più grande tragedia che la storia umana abbia mai conosciuto.
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