venerdì 29 dicembre 2006

Google Apps


Google applications per il tuo dominio è un insieme di servizi che permettono di gestire pagine web indirizzi e-mail ed altro su di un proprio.

L'ho provato : è come gli altri servizi di Google, essenziale ma completo.

E' il primo buco nella diga, entro qualche hanno seguirà la valanga.

Chi vorrà ancora avere sistemi operativi e server in casa quando c'è un servizio (gratuito fino a 25 utenze) disponibile via Web e con caratteristiche di performance e sicurezza ineguagliabili ?

Monito a tutti i i colleghi EDP Manager: drizziamo le orecchie.

domenica 10 dicembre 2006

HSDPA una prova sul campo



Ho collaudato il 3.5G di TIM : a Genova, una Pc Card (Onda Mobile N501HS) di TIM e il mio portatile.
TIM dichiara per il servizio sulla nuova tecnologia HSDPA, in condizioni ottimali, una velocità fino a 1.8 Mbps.
La velocità che ho potuto constatare sul campo è stata di 160 KB/sec (circa 1.2 Mbps), davvero ottima.

Noi provinciali vittime del digital-divide, che per uso domestico siamo condannati alle ristrettezze dei 128 Kb/sec dell’IDSN, quando in trasferta troviamo di queste cose abbiamo ancora voglia di stupirci.

Naturalmente avere ottima banda wireless a disposizione pone a rischio il portafoglio.
Con questa velocità in mezzora di lavoro e navigazione ho prodotto 20 MB di traffico.

Superati i pacchetti mensili (anche 500MB a seconda del contratto), se non ho capito male si arriva a spedente anche 0,6 cent a KB ovvero6 Euro ogni MegaByte !!!







venerdì 10 novembre 2006

Web 2.0




Le acquisizioni di YouTube e MySpace sono sintomi di un ritrovato interesse e del rinnovato pericolo di una nuova bolla stile new-economy.

Gli investimenti in aziende del web 2.0 negli Stati Uniti raggiungeranno i 26 miliardi di dollari nel 2006.

Lontano dai 95 miliardi del 2000, ma neppure troppo distanti.

Stavolta funzionerà ?

venerdì 20 ottobre 2006

un futuro tutto IP


Oggi incontro di lavoro con Valerio Zingarelli, prof. di Comunicazione Elettronica, Teoria dei Segnali e Trasmissione Digital al politecnico di Torino, già dirigente della parte tecnica di Vodafone (resp. a livello mondiale degli impianti).



Ci ha spiegato come vede il futuro delle strutture che portano cominicazione ed intrattenimento al grande pubblico.
In sintesi sarà una transizione lenta ma inesorabile verso impianti tutti IP, addio centrali a commutazione di circuito.

L'UMTS ha portato costi enormi di licenza, 2 miliardi di euro per operatore, investimenti per gli impianti che sono ammontati a 8.5 miliardi di euro, anche qui per ciascun operatore, il raddoppio delle strutture tecniche (una per GSM e una per UMTS), ma soprattutto quasi nessun introito, perchè i ricavi di TIM,Vodafone e H3G sono ancora tutti originati dalla fonia.

Oggi quindi sono tutti cauti ad investire vista la scottatura presa, e soptrattutto pensano a tagliare i costi : es. dimezzare la ridondanza degli impianti.


Anche la TV prima o poi andrà lì (sull' IP), il protocollo DVB-H qualcosa di interessante a livello di ottimizzazione lo porterà, ma gli scenari sono ancora incerti. Mediaset ha fatto contratti con TIM e Vodafone ma sta alla finestra ed incombe minacciosa.

E tutti aspettano di vedere cosa sarà della TV sul telefonino: successo o morte precoce.

Secondo il prof. il digitale terrestre è obsoleto e con il suo milione scarso di abbonati ad oggi pure morituro.

Interessante la sua visione sul WiMax, potrebbe essere un flop, soprattutto se Telecom deciderà di partire con il progetto di ADSL 2MegaBit su tutto il territorio nazionale a breve.

Ci ha siegato anche delle prove tecniche di convergenza che Vodafone e FastWeb stanno facendo : WiFi al coperto e UMTS fuori.

Altra nota interessante, gli utili delle aziende di telefonia mobile ammontano a circa il 50% dei ricavi!!!

giovedì 7 settembre 2006

Le Nuove Frontiere della cultura informatica aziendale.

Tempo fa, 7 o 8 anni orsono, agli albori di Internet in azienda un utente del nostro sistema di rete si lamentò in maniera stizzita del malfunzionamento della sua posta elettronica:

“quando c’era il fax almeno sapevi cosa ti spedivano, adesso invece con questa roba nuova non si capisce più niente, un nostro cliente mi ha spedito una email via internet due giorni fa e non mi è ancora arrivata”.

Faticai non poco a spiegare all’adirato signore che lui non aveva una casella di posta internet e che probabilmente il cliente quel messaggio lo aveva spedito a chissachì.

Oggi la posta Internet è ormai un elemento essenziale per chiunque e tutti sappiamo bene o male come funziona.

In questi anni le innovazioni si sono succedute con un impeto irruento e se pensiamo a dove eravamo solo pochi lustri fa c'è davvero di che stupirsi. E la corsa ovviamente non si ferma ed estendendo sempre più la frontiera dell’automazione dei processi aziendali si presentano nuove zone vergini che rinnovano le sfide alla cultura informatica degli utenti.

Alcune settimane fa, durante una analisi introduttiva per il nuovo sistema di archiviazione ottica ho scoperto che una signorina aveva un criterio molto originale per distribuire i documenti in formato elettronico:

A) Stampa su carta del documento prodotto dal sistema gestionale.

B) Inserimento della carta nello scanner (che ha funzioni integrate con la posta elettronica).

C) Spedizione dell’e-mail al destinatario in formato pdf ed arciviazione del documento cartaceo.

Qui il processo di automazione ha richiesto un costo bassissimo per essere implementato.

E’ bastato far notare alla persona che poteva inviare l’e-mail direttamente dal sistema gestionale, cosa già spiegata a suo tempo ma evidentemente non troppo recepita.

mercoledì 19 luglio 2006

Maranello


Giornata rossa a Fiorano.
Attaccata al muro in fondo alla sala c'era l'icona che tutti abbiamo venerato quel giorno. Anche se gli concedevamo le spalle, solo per dare conveniente illusione all'oratore e per non deluderlo troppo.

Il 13 giugno scorso sono stato ad un convegno a Maranello.


Maurizio Cuzari ci ha parlato della necessità per l'EDP Manager di entrare nel processo produttivo della propria azienda, per evitare di esserne messi a margine ed alla fine espulsi (outsourcing).

Oggi mi è capitato di tornar a riflettere su questa idea.

Condivido da tempo l'obbiettivo, sono i mezzi che mancano per arrivarci.

L'informatica in azienda si appresta a diventare una utility al pari di luce e gas.
E non sarà tanto semplice pensare di far entrare il gas e l'elettricità nel core business aziendale.