venerdì 20 ottobre 2006

un futuro tutto IP


Oggi incontro di lavoro con Valerio Zingarelli, prof. di Comunicazione Elettronica, Teoria dei Segnali e Trasmissione Digital al politecnico di Torino, già dirigente della parte tecnica di Vodafone (resp. a livello mondiale degli impianti).



Ci ha spiegato come vede il futuro delle strutture che portano cominicazione ed intrattenimento al grande pubblico.
In sintesi sarà una transizione lenta ma inesorabile verso impianti tutti IP, addio centrali a commutazione di circuito.

L'UMTS ha portato costi enormi di licenza, 2 miliardi di euro per operatore, investimenti per gli impianti che sono ammontati a 8.5 miliardi di euro, anche qui per ciascun operatore, il raddoppio delle strutture tecniche (una per GSM e una per UMTS), ma soprattutto quasi nessun introito, perchè i ricavi di TIM,Vodafone e H3G sono ancora tutti originati dalla fonia.

Oggi quindi sono tutti cauti ad investire vista la scottatura presa, e soptrattutto pensano a tagliare i costi : es. dimezzare la ridondanza degli impianti.


Anche la TV prima o poi andrà lì (sull' IP), il protocollo DVB-H qualcosa di interessante a livello di ottimizzazione lo porterà, ma gli scenari sono ancora incerti. Mediaset ha fatto contratti con TIM e Vodafone ma sta alla finestra ed incombe minacciosa.

E tutti aspettano di vedere cosa sarà della TV sul telefonino: successo o morte precoce.

Secondo il prof. il digitale terrestre è obsoleto e con il suo milione scarso di abbonati ad oggi pure morituro.

Interessante la sua visione sul WiMax, potrebbe essere un flop, soprattutto se Telecom deciderà di partire con il progetto di ADSL 2MegaBit su tutto il territorio nazionale a breve.

Ci ha siegato anche delle prove tecniche di convergenza che Vodafone e FastWeb stanno facendo : WiFi al coperto e UMTS fuori.

Altra nota interessante, gli utili delle aziende di telefonia mobile ammontano a circa il 50% dei ricavi!!!