lunedì 17 gennaio 2011

comunque meglio della Lituania

Nei TG tra una Ruby ed un referendum sindacale FIAT, è raro che ci scappi una precisazione su come siamo messi in fatto di crescita economica rispetto alle altre nazioni.
Il raffronto con l'inarrivabile 7% di crescita della Svezia forse non sarebbe neppure opportuno, ma renderci conto che stiamo peggio pure del traballante Portogallo dovrebbe far pensare.
Magari qualcosina di meglio si sarebbe potuto ottenere.

L'approccio da tifo calcistico con cui il pubblico italico si appassiona al confronto politico fa spesso gridare i contendenti su chi sia più bravo e capace, solo in base a simpatie personali, quasi mai tenendo conto di risulati obbiettivi, che se evidenti e negativi comunque sono poi sempre confutati dai molti (a parole).

Se dopo due anni di un governo una nazione si ritrova agli ultimi posti delle tabelle di crescita, con un deficit spaventoso di cervelli che migrano verso lidi stranieri a indicare lo scarsissimo livello di invenstimento in ricerca, forse sarebbe giunto il momento di ragionare sulla severità di ciò che ci attende.

Invece nulla, vuoto, deserto.
Se da una parte il referendum lo ha vinto il fronte del Sì tutti a precisare che però quel No è stato comunque una vittoria.
Mentre sull'altra sponda politica tutti ancor più uniti a sostenere che i rapporti del premier con la Ruby "Nipote di Mubarak" siano solo affari personali, fango che paradossalmente accrescerà il consenso.

Sul fronte del "Signori tiriamoci su le maniche perché sangue sudore e lacrime è cio che ci attende" ancora tutto tace.

La mappa interattiva delle economie europee dall'Economist

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