martedì 7 luglio 2009

l'evoluzione del gruppo

Su Le Scienze di giugno c'è un interessante articolo che tratta alcuni delicati aspetti della teoria dell'evoluzione riguardanti, non le caratteristiche genetiche individuali, ma quelle del gruppo a cui l'individuo appartiene.
Come possono alcune caratteristiche genetiche evolversi affinché il gruppo e non l'individuo ne abbiano un beneficiò per la propria sopravvivenza ?

All'interno dei gruppi sociali umani, il comportamento del "furbo disonesto" molto spesso paga il singolo, ovvero l'individuo disonesto trae beneficio dal suo comportamento, anche se nel complesso diventa uno svantaggio per la totalità del gruppo.
Al contrario chi sacrifica se stesso per gli altri ha molte meno possibilità di veder premiato il proprio comportamente con un vantaggio evolutivo, anzi spesso è vero il contrario. Però un atteggiamento più onesto comporta un vantaggio per il gruppo.

In natura alcune muffe, si aggregano per creare una sorta di proto-organismo che aumenta di molto le possibilità di riproduzione. Ciò comporta però una traformazione parziale degli individui. Una sorta di specializzazione in cui alcuni diverranno una sorta di stelo, altri invece saranno destinati a diventare spore. Solo il patrimonio genetico di questi ultimi si vedrà premiato con la riproduzione. Il sacrificio degli individui destinato allo stelo permette alla specie un drastico vantaggio evolutivo.

Nella mia esperienza professionale mi è capitato spesso di riflettere sui benefici individuali che le persone disoneste riescono ad ottenere all'interno delle aziende.
Chi opera per il gruppo, per l'azienda, spesso ottiene minori gratificazioni dirette rispetto a chi conduce comportamenti egoistici.
Sul lungo periodo però, aziende in cui siano prevalsi comportamenti individualistici ne pagheranno il costo. Mentre aziende in cui avranno prevalso comportamenti votati alla collettività avranno migliori probabilità di successo.



Un paio di riferimenti sugli autori dell'articolo: "Evolvere per il bene del gruppo" David Sloan Wilson ed Edward O. Wilson

http://www.nytimes.com/

http://www.journals.uchicago.edu/

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