mercoledì 31 dicembre 2008

un Mare di problemi

Sul nuovo numero dell'Economist c'è uno special report dedicato allo stato degli oceani.
L'articolo introduttivo A sea of troubles è a dir poco allarmante.

Se si trattasse di una rivista dichiaratamente ambientalista forse nessuno si stupirebbe troppo nel leggere il quadro disastroso che viene dipinto sulla situazione degli ambienti marini e sulle prospettive che si delineano all'orizzonte nel caso che le tendenze attuali non mutino radicalmente: conseguenze tremende per tutto l'ecosistema planetario che ricadrebbero inevitabilmente sulle generazioni future.

L'aspetto più preoccupante che viene evidenziato è la scarsa capacità da parte dei politici di agire in modo efficace.
I problemi per il momento non sono così evidenti, almeno non lo sono le loro conseguenze, questo genera un certo disinteresse nell'opinione pubblica e comporta che le distruttive tendenze attuali ad inquinare, a sfruttare le risorse in modo indiscriminato, non vedano alcun mutamento di rotta a breve termine.

Il rischio serio è che quando le conseguenze di questo stato di cose diverranno tangibili e conclamate forse allora sarà troppo tardi per fare qualcosa.

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